Come nacque il Progetto Scuola di Relazione
La licenza elementare oggi non è il titolo di studio adeguato per affrontare la nostra società. La “Scuola dell’obbligo” infatti dura fino ai 16 anni.
Ma dove si trova la “Scuola dell’obbligo relazionale”? E’ nel curricolo della scuola elementare, o media o dei licei? E’ insegnata in TV?
Oggi manca il desiderio comune o socialmente condiviso di una scuola dell’obbligo che possa formare le persone a relazionarsi in modo adeguato, pacifico, sano e soprattutto nonviolento.
Dove prendere questo genere di “ licenza elementare”, e poi, volendo, le successive licenze relazionali?
Ho pensato di fare in modo che le competenze di uno psicologo e psicoterapeuta possano essere messe al servizio, come una risorsa sociale, una Agenzia Educativa intenzionale vera e propria, al pari della Scuola dell’obbligo o di altre realtà sociali come alcune Istituzioni, a volte latitanti nella nostra società civile.
Uno psicoterapeuta, dopo alcuni anni di servizio, di ascolto e collaborazione con persone che chiedono un supporto, può infatti recepire la qualità di una carenza, quella che origina gravi problematiche personali, familiari. Uno psicoterapeuta cosciente a mio parere non può rimanere inerme. Non è necessario che “venda” le proprie competenze solo se “retribuito” in un certo modo, nella moneta che tutti conosciamo. Forse si può recepire condivisione e riconoscenza anche con altre monete che le persone in genere sono comunque in grado di riconoscere e di dare.
Evidentemente, qualcuno, qualcosa non ha fatto o non sta facendo nel nostro Paese nei confronti di qualcun altro, e, quello, quella persona potresti essere tu, o le persone più vicine a te. Di questo mi dispiace e a volte mi piange il cuore per quanto non siamo capaci di riconoscere e di dare nelle nostre relazioni che, malgrado quelle insane relazioni, pretendiamo di definire “umane”.
Non credo sia solo uno psicologo a notare che nel nostro Costume familiare e sociale manca un’educazione all’empatia (desiderare di sentire), all’intimità, alla preziosa disciplina della “consapevolezza emotiva e del pensiero”, all’autonomia (non-dipendenza relazionale). E manca anche il desiderio di voler acquisire questa carenza, voler colmare il vuoto di una alfabetizzazione specifica che possa dare un colore diverso, un profumo più intenso, un contatto più significativo con la vita, con il regalo da vivere che abbiamo ricevuto dimenticando il “grazie” verso gli “esseri” che ogni giorno ci circondano.
La diffusa incompetenza in questi campi sta determinando spaccature personali e poi sociali che, restando chiuse nelle case, implodono nel dolore. E non ci è dato di fare qualcosa, o anche solo di vedere, di accogliere, di accompagnare con coerenza, solidarietà ed impegno queste ferite, queste frammentazioni dell’animo, queste schiavitù dell’Io.
Uno psicologo che lavora le riconosce, le sente e risponde alle esigenze, qui e ora, di chi vuole ascoltare.
La Scuola di Relazione che ho fondato è aperta da Sabato 29 Marzo 2014, ed è anche gratuita. Non so se ne esistono molte altre, ma adesso ne conosci una, completamente online e la trovi nel mio sito personale:
Messaggio ai Dirigenti Scolastici: